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L’iniziativa del militare, che invia tramite il suo legale di fiducia, una lettera di segnalazione di presunti comportamenti discriminatori subiti “costituisce esercizio di una facoltà legittima diretta espressione del diritto di difesa di cui all’art. 24 Costituzione e non può considerarsi tale da integrare alcuna violazione dei doveri attinenti al grado e alle funzioni del...
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Il procedimento di separazione dei coniugi, genitori di due figli minorenni, è stato particolarmente complesso alla luce della cosiddetta “brexit”. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ha sollevato il problema della legge applicabile al procedimento di separazione giudiziale incardinato in Italia nonchè alle domande ivi contenute (addebito della separazione, mantenimento della moglie, affidamento e mantenimento...
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Negato il trasferimento al militare che ha rappresentato un contesto familiare costituito da più persone le cui problematiche di lavoro e di salute non siano tali da impedire l'assistenza al portatore di handicap.
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31
Mag

NOTE CARATTERISTICHE E RICORSO GERARCHICO

L'amministrazione NON potrà procedere alla compilazione di una nuova scheda valutativa attribuendo al militare la stessa qualifica ma con giudizi analitici e finali peggiorativi rispetto a quelli della prima scheda impugnata
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Con l’Ordinanza n. 4034 dell’08/02/2022 la Corte di Cassazione ha confermato l’assegno divorzile alla moglie priva di redditi ma proprietaria di beni immobili di cui paga le spese dopo aver verificato che l’assenza di redditi propri derivava da scelte familiari comuni.
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Il Tar Lazio accoglieva “l’istanza di misura cautelare monocratica sino all’esame collegiale, limitatamente alla disposta sospensione del trattamento retributivo” ritenendo la privazione della retribuzione un grave ed irreparabile pregiudizio.
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E' necessario valutare se la scelta del part time è dovuta ad esigenze familiari, quali ad esempio l’accudimento dei figli, oppure se esula dalle stesse.
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L’assegno divorzile non viene meno soltanto perché l’ex coniuge svolge un’attività lavorativa i cui redditi non sono dichiarati poichè il Giudice dovrà valutare anche il contributo fornito dallo stesso alla vita ed al patrimonio familiare in costanza di matrimonio.
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Dopo il divorzio la moglie riacquista il cognome che aveva antecedentemente al matrimonio. Tuttavia il Giudice può autorizzare la donna che ne faccia richiesta a conservare il cognome del marito aggiunto al proprio quando sussista un interesse suo o dei figli meritevole di tutela.
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Nella coppia in divisa tutto è subordinato a esigenze “superiori”, bisogna fare i conti con esigenze di servizio, ordini di trasferimento, e così via. In relazione ai diritti di visita dei figli sarebbe, quindi, impensabile poter utilizzare le modalità standard che solitamente adottano i Tribunali (es. fine settimana alternati; due giorni a settimana presso il...
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